Mia amata Yulya:

Voglio che questo Blog disegni un sorriso sul tuo bellisimo volto.

Voglio essere una bella parte di questo, tuo giorno.

Voglio che ogni parola illumini tuo cuore con luce di Amore.

Ti amo, perché tu sei tutta la mia vita.

Knight Rose and Sword. Red Bloody Sword

ALL FOR THE LOVE, LOVE BEFORE ALL

18/10/18

UNA USCITA NOTTURNA... ED UN BICCHIERE DI PIÙ.



Un bicchiere vuoto nella tua mano...

Lascialo nel primo tavolo che vedi.

Esci fuori a prendere l'aria... sente l'inverno che arriva.

Intraprende la marcia... L'uscita ha finito.



Gelata e sporca si annuncia l'alba,

cambiando l'ordine naturale del incubo.

Esci correndo di qui, non vuoi guardare quello che arriva...

L'alba che illuminerà di luce grigia,

quello che più ti spaventa... Il tuo proprio riflesso.



Per questa notte che è già giorno, è sufficiente.

Porti la camicia rugosa,

cattivo sapore di bocca...

Tua lingua è rozza,

hai incominciato a frugare nella memoria...

E sai solo ricordarla.



Usci correndo di qui, non vuoi guardare quello che arriva...

Incomincerai a sentire quello dolore cattivamente dimenticato...Vecchio compagno.

Il ricordo di lei, la tua eterna amata.



Convinciti, qui non fai niente di profitto.

Suona identica musica, e sembra colonna sonora di una disgrazia.

Puoi scivolare nelle umide mattonelle,

Quella ragazza che, fissamente ti guarda...

Occhi di alcol e cocaina, trucco cattivamente messo nel bagno...

E nelle sue labbra quel falso sorriso ipocrita...



Non la guardi con il disprezzo che per Leí senti,

è solo altra vittima di se stessa, e della sua tragica vita.



Finita é l'ora per cercare di rapire compagnia,

per volere fingere notti eterni...

Senza ricorrere agli ultimi superstiti,

ognuno con la sua croce alla spalla,

con occhi rossi di alcol e droghe...

E lingua sciolta di dramma.



Deprimente posto, lo ha stato sempre...

Ma fino a poco era terreno di prova,

per sprecare tempo e non pensare a niente,

essere uno più tra tanto matto sciolto.

Ritornando al sapore amaro di tante notti simili,

di te stesso, perso, trovato e nuovamente perso.

Quelli momenti lontani dell'ogni giorno e la sua collera,

dove non si dice che la vita fugge all'essere nombrata...

E che Dio ci dà e Dio ci toglie...



Precipitoso sta il termine concesso,

ed già si conosci chi la luce deve portare.

Ritorna a casa, al tuo passo e la tua fatica.

Il peccato che sempre ti accompagna.

La uscita ha finito e rimane il suo insegnamento:

Come un vecchio debito contratto,

niente è più impossibile che scappare da noi stessi.

Si avvicina l'alba, e nessuno ignora...

Che ogni claosola finisce per realizzarsi,

e che ogni debito finisce per pagarsi.



Vedi già; questo è quello che si attende,

soppeserai le due offerte che possiedi

(la solitudine della stessa cosa di sempre,

l'abituale affronto di essere solo con te...)

e prima di arrivare, un doppio caffè nero, in altro bar...

A queste rozze altezze della tua vita, non può essere molto cattivo pensare,

che starà facendo Leí...Ora, in questo stesso momento.






“La notte sembra durare giorni interi; la musica non smette mai; la gente si accalca e non se ne va: la festa sembra voler durare in eterno, e invece porta fino dall’inizio, in sé, i germi della fine. Lo racconta nostra voce ruvida e spudoratamente sincera, perché per guidarla c’è un disincanto spietato. La fine di quello che chiamano "festa" non è uno spettacolare colpo di umiltá dell´anima. La fine della "festa", in qualunque forma appaia o la senti, è una cosa molto semplice e privata.”

Michele Rosa e Spada.

 
"Ricordarlo e tenerlo sempre in conto. Il destino di tutti noi, è passarci mezza vita perdonandoci l'altra mezza.”

Michele Rosa e Spada.


“Da allora solo ho vagato…

So che inciampare sta molto lontano.

Prima toccava rock, a volte mi entusiasmavo…

Ho saputo Sempre per che motivo serviva.

Nessuno lo può negare…



Mia cara, dimmi che strada devo seguire. “

Led Zeppelin, “ the Rover”


“l'ispirazione, come sempre, venne per i migliori maestri che possono aversi... I buoni libri e la propria esistenza.”

Michele Rosa e Spada.


“La festa è finita” di Eugenio Vendemiale. 
Eugenio Vendemiale, classe 1983, racconta di una generazione che ha mollato gli ormeggi, la sua, in uno scritto autobiografico pubblicato dalla casa editrice barese Caratteri Mobili.

I nati negli anni Ottanta, quelli che hanno festeggiato il duemila con un tiro di coca pagato in euro, quelli per cui la scuola è un insieme di cose inutili tra uno spinello e l’altro, quelli che nati borghesi, vogliono darsi arie da trasgressivi, quelli col culo parato che dissipano la rata dell’università in droga e alcol e poi chiamano la madre per avere altri soldi. E poi gli altri, quelli che per strada ci vivono perché non hanno alternative, i volti e i denti consumati dalle aggressioni della vita e delle sostanze, quelli che poi, a furia di vivere per strada, per strada ci muoiono pure.


"Tra milioni di possibilità in contro, sono quello spermatozoide che arrivò all'ovulo; so che ho tutta la forza necessaria, e più, per portare una vita piena nella quale saró autosufficiente, nella quale io stesso decideró il mio destino di arrivare alle più alte mete... E per questo stesso motivo, Non bevo, Non fumo e NON prendo Droghe. Non è solo Autostima, è anche ribellione totale contro lo stabilito per quelli che sanno che Noi, che abbiamo il cervello intero e sano, siamo la minoranza scelta che minaccia loro plani schiaviste, loro sporchi affari e loro ansie di potere assoluto. 
La libertá e L'amore sono le uniche droghe che vi consiglio caldamente a tutti...”

Michele Rosa e Spada.


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